Quello di diventare un dj.
Bassi di Forcella, Napoli: Enrico e i suoi fratelli. Il romanzo di formazione di Sydney Sibilia, autore della trilogia di Smetto quando voglio e de L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, gioca di nostalgia polverosa con l’epopea dei fratelli Frattasio e di quella che diventerà per giro d’affari la «prima etichetta discografica italiana». Affari sporchi, s’intende. E se sarà la passione per la musica a spingere sempre un po’ più in là i sogni del mediano Enrico, saranno i soldi della camorra a finanziare e supportare le esportazioni e il commercio delle musicassette contraffatte sulle bancarelle di mezz’Italia: dalla prima raccolta per la fidanzata del fratello fino alla duplicazione in serie delle compilation del Festival di Sanremo.
Prodotto dalla Groenlandia di Matteo Rovere, Mixed by Erry, messo in immagini dal libro omonimo di Simona Frasca (ed. Ad est dell’Equatore), restituisce il ritmo vertiginoso di un gangster movie addolcito dall’ironia del cinema citazionistico del regista. E sei i quasi esordienti fratelli Frattasio reggono bene il peso del protagonismo, è sulle interpretazioni di colore degli esperti Francesco Di Leva, in incognito, e Fabrizio Gifuni, al solito livello altissimo, che viaggia la narrazione e l’aspetto surreale e a tratti caricaturale del film che gioca sulla (presunta?) ingenuità dell’illecito.
L’estetica è quella a cui Sibilia ha abituato e a cui si farà riferimento per il futuro della nuova commedia all’italiana – si spera non per forza sempre improntata alla nostalgia. Ma è sulla scrittura, anch’essa riconoscibile, che Sibilia riesce sempre a spingere oltre la propria idea di sceneggiatura riuscendo sempre a tenere unite le contrapposizione che accompagneranno la macchina da presa nella fase successiva. E nell’impossibilità di un lieto fine, Liberato sui titoli di coda è sempre una buona idea.
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