I due migliori libri letti in redazione negli ultimi giorni.
Francesco Piccolo, La bella confusione (Einaudi)
Un po’ romanzo e un po’ saggio, il miglior Piccolo dai tempi dello Strega torna in libreria seguendo Claudia Cardinale tra i set di Otto e mezzo e de Il Gattopardo raccontando l’affresco di un Paese e di un’adolescenza – il suo, la sua. A sessant’anni di distanza dall’uscita in sala, non una celebrazione, ma il dietro le quinte di un’epoca irripetibile non solo per il grande cinema italiano che in un solo anno confezionava due film opposti con due registi che non si sopportavano da almeno un decennio. A fare da contorno (contorno?) sono Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini.
Dario Ferrari, La ricreazione è finita (Sellerio)
Che bellezza. E poi ne vorresti ancora – di Tito, di Marcello, di Tea e pure del chiarissimo. Grande romanzo sul mondo accademico italiano – partecipare a un concorso di dottorato in Lettere e poi vedere come va – e sulla rivoluzione proletaria che (non) fu, sulla provincia e sul provincialismo, sullo spostare l’età adulta ancora un po’ più in là. Due «giovinezza incompiute» che si rincorrono e si incontrano, così diverse e così simili. Tra la Versilia che vive di una stagione l’anno e una Parigi per tutte le stagioni.
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