Tre ore di Raffaello, attore protagonista. Dal rapporto con il padre, all’apprendistato dal Perugino, al periodo a Città di Castello e le influenze di Piero della Francesca, la magnificenza dello Sposalizio della Vergine, la “rivalità” con Michelangelo e la meraviglia degli affreschi delle Stanze Vaticane. Tre ore in giro per il Rinascimento accompagnati dalla voce suadente di Vittorio Sgarbi e dalle musiche di Valentino Corvino. Tre ore in cui il Creberg di Bergamo, in religioso e mistico silenzio, si è trasformato in un aula universitaria pendente dalla labbra dell’iconico professore.
In occasione del cinquecentenario della scomparsa – l’anno scorso, in cui tanti anniversari sono saltati -, il Raffaello di Sgarbi ci conduce nel suo tempo narrandoci la vita propria delle sue opere attraverso lo studio dei particolari all’interno di un contesto storico e storiografico ricordato dal Vasari e dai colleghi contemporanei. Imperdibile per gli appassionati e generoso per i curiosi, lo spettacolo fila via liscio nonostante la durata da miniserie televisiva in più puntate. Tant’è che dopo tre ore ne vorresti ancora.
Sgarbi prosegue nella narrazione della storia (non solo) pittorica nostrana da martedì prossimo 23 novembre al Manzoni di Milano con Dante e Giotto fino a domenica. Il Creberg di Bergamo invece riprende la programmazione musicale con i concerti di Edoardo Bennato mercoledì 1 dicembre e Massimo Ranieri lunedì 6 dicembre, prima degli appuntamenti di metà mese con Raf e Tozzi il 13 e con Raffaella Mannoia il 16.
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