Catalogarla superficialmente come serie tv sarebbe riduttivo, relegarla solamente al mondo della moderna serialità usa e getta sarebbe un’insulto all’arte immaginifica di Guadagnino. Perché è maniera senza manierismo, è Guadagnino senza Guadagnino, è teoria e pratica dell’arte per suoni e immagini, è sunto ma mai compendio di un’opera omnia ormai riconosciuta ovunque. We are who we are è il miglior film di Guadagnino, vicino alla perfezione stilistica di Io sono l’amore e alla narrazione matura e struggente del più semplicistico Call Me by Your Name. La scrittura non cerca risposte, non giudica e non sentenzia, semplicemente osserva – spesso il bello, è pur sempre Guadagnino -, indagando sulle sovrastrutture sociali (e mentali) di un mondo che invece cerca solo risposte – quando non riesce a imporle. Il resto è tutto così bello.
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