Perché nessuno scrive per il cinema (e la tv) meglio di Aaron Sorkin. Perché bastano poche battute ad Aaron Sorkin nel suo nuovo The Trial of the Chicago 7 per delineare un personaggio e affidarne la personalità al resto della sceneggiatura. Perché il tema è attuale e politico e tra poche settimane lo sarà (rischia di?) esserlo di più. Nonostante la gestazione infinita, passata per più mani, il lavoro certosino sulle carte del processo e come detto sulla cucitura delle caratterizzazioni rende il film più coinvolgente del classico legal drama da Rete 4 regalando un paio di momenti potenti. Perché il confronto finale tra Abbie Hoffman (Sacha Baron Cohen) e Tom Hayden (Eddie Redmayne) racchiude parecchie cose oltre allo scontro tra figli dei fiori e riformisti moderati e qualche brividino lo provoca. La patina cool dei filtri Netflix impiega poco per illuminare con la luce dei buoni i sette messi sotto processo per incitamento alla sommossa e cospirazione, ma è pur sempre l’America che racconta l’America.
Perché Aaron Sorkin ha già l’Oscar in mano
